Venerdì 8 marzo 2024, alle ore 21,00, al cinema Cecchetti, via Vittorio Veneto, Civitanova Marche, in occasione dell’8 marzo, festa della donna, viene proiettato il film di Géza von Radványi, per la scenografia di Mario Garbuglia. L’iniziativa è proposta dall’ANPI cittadino. Sarà presente alla serata Daniela Garbuglia, figlia dello scenografo nato a Fontespina (1927), come era solito ricordare spesso, cresciuto a Penne, provincia di Pescara, dove il papà Santino aveva trasferito la propria famiglia. Così ricorda Mario Garbuglia nelle proprie memorie, raccolte da Daniela nel libro “Maro Garbuglia Luce sulla scena. Ricordi di Cinema”, quel periodo lontano: “A Fontespina, mio padre, conobbe da una sua zia, una domenica, mia madre, Gina. In quegli anni, il giovane Santino nutriva una simpatia per l’anarchico Malatesta. Dai racconti, uditi da ragazzo, mi pare di aver capito che la causa della sua fuga da Civitanova verso l’interno dell’Abruzzo, fosse proprio legata a grosse difficoltà con i fascisti ormai prossimi al potere in Italia” (Maro Garbuglia Luce sulla scena. Ricordi di Cinema, pp. 29- 30, Palombi Editori, Modena, 2021).
Le vita da ragazzo a Penne, in Abruzzo, la frequenza delle locali Scuole Elementari, dell’Istituto D’arte nella cittadina abruzzese prima, quello di Firenze poi, per aver vinto una borsa di studio, la seconda guerra mondiale, le difficoltà del dopoguerra, l’approdo al Centro Sperimentale di Cinematografia a Cinecittà, la formazione professionale, l’attività di scenografo con Mario Monicelli, Luchino Visconti, la fabbrica dei sogni, nel link riportato qui sotto, sintesi del Convegno tenuto a Civitanova Marche, venerdì 27 maggio 2022,alle 21,00, presso il cine teatro Cecchetti
Continua Mario Garbuglia nelle proprie memorie, parlando del suo esordio come scenografo: “Attraverso il Centro Sperimentale di Cinematografia, lo scenografo Piero Filippone mi scelse per il film “Donne senza nome” di Géza von Radványi, prodotto da Mr Solnessen, e così divenni primo e unico assistente scenografo al mio primo lavoro a Cinecittà. Bella e viva esperienza! Divenni amico fraterno e inseparabile dell’aiuto regista Fausto Tozzi, maestro dolce e simpatico di vita, sempre attento ad aiutare chi aveva bisogno. Alla fine del film ero stato talmente bravo che Géza von Radványi mi offrì un contratto personale per tre film alla somma di cinquantamila lire alla settimana, che accettai subito. In attesa di lavorare per lui, in novembre e dicembre feci n altro film come assistente di Filippone, prodotto da Dino De Laurentis per la regia di Mario Soldati dl titolo di una famosa rubrica o gioco radiofonico “Botta e risposta”. Sfortunatamente il programma di produzione per Géza von Radványi non andò in porto e lui decise di tornare in Germania liquidandomi con gli ultimi cento dollari che gli erano rimasti” (Mario Garbuglia, luce sulla scena, ricordi di cinema e teatro, pag. 48, Palombi Editori, 2021, Modena).
Trama del film
Il regista ungherese narra le vicende, accadute veramente nell’immediato dopoguerra, riguardanti numerose donne, di diverse nazionalità, che provengono da vari paesi dell’Europa, raccolte nel campo di concentramento “Casa Rossa” di Alberobello in Puglia, adibito a campo profughi. Anna Petrovic è una giovane vedova originaria della Jugoslavia. Aspetta un bambino ed è rinchiusa nel campo assieme ad altre donne. Il marito della donna, padre del bambino e prigioniero di guerra, viene ucciso da mano ignota. Un giorno, con l’aiuto di Yvonne, una ragazza francese, anche lei detenuta nel campo, decide di fuggire ma, durante la fuga, Anna viene colta dalle doglie. Dà alla luce il bambino, ma durante il parto, la donna muore. Il brigadiere Zanini ode i vagiti del neonato. Questo militare, che ha perso moglie e figlio, mente al proprio superiore dichiarando che il figlio è suo. Per questo il brigadiere viene costretto a rinunciare alla propria carriera, ma si prenderà cura del bambino.
Scheda tecnica del film
Il film, prodotto in Italia nel 1950, della durata di novanta minuti, regia e soggetto di Géza von Radványi, genere drammatico, sceneggiatura di Liliana Ferri, Corrado Alvaro, René Bariavel, Géza von Radványi, Geza Herczeg, Fausto Tozzi, scenografia Mario Garbuglia, Dario Cecchi (non accreditato) ha un cast di attori di tutto rispetto: Gino Cervi è il brigadiere Pietro Zanini. Valentina Cortese è Anna Petrovic. Umberto Spadaro vesti i panni della guardia. Simone Simon è Yvonne Dubois, la ragazza che aiuta Anna Petrovic a fuggire dal campo. Mario Ferrari è il capitano. Altri attori e attrici, che hanno parti secondarie nel film, completano il cast.
Raimondo Giustozzi
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