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Diversi. Le questioni di genere viste con gli occhi di un primatologo

111818364-70468819-c22b-4929-8977-2f19276468e8di Valerio Calzolaio

 

Frans de Waal
Traduzione di Allegra Panini
Con fotografie e disegni dell’autore
Scienza
Raffaello Cortina Milano
2022 (orig. 2022)
Pag. 470 euro 28
Valerio Calzolaio
Terra. Da decine di milioni di anni. Tra le persone che oggi camminano sul
pianeta, nessuna sarebbe qui se i nostri antenati (anche primati non umani,
anche umani non sapienti) non fossero sopravvissuti riuscendo a riprodursi.
Tutti gli “antenati” concepirono figli e riuscirono ad allevarli, oppure aiutarono
altri a crescere loro. Non esistono eccezioni a questa regola perché chi non è
riuscito a farlo non è potuto diventare l’antenato di nessuno. Sappiamo bene
che le differenze comportamentali tra i sessi della stessa specie, negli esseri
umani e negli altri animali, sollevano dubbi che sono al centro di quasi tutti gli
accesi dibattiti riguardanti le questioni di genere (inteso come maschi e
femmine, non come Homo) nella nostra specie (sapiens). Per esempio, i
comportamenti aggressivi nei maschi e nelle femmine vengono talora
considerati in modo diverso: ammiriamo le madri che prendono le difese della
propria prole, non vediamo di buon occhio lo spirito combattivo dell’individuo
maschio. Il fatto è ed è sempre stato che entrambi i sessi hanno evoluto
comportamenti utili a garantirsi un’eredità genetica. Nella maggior parte dei
mammiferi i maschi lottano per il loro status o per il territorio, mentre le
femmine difendono con vigore la prole. Siamo tutti eguali primati ma non ci
somigliamo tutti, come tipologie e specie e individui. Mentre non mancano
differenze comportamentali tra primati maschi e femmine, le capacità mentali
sono evolute insieme e non ci sono differenze cognitive ascrivibili al genere
(come purtroppo si è creduto e scritto). Sono frequenti immagini stereotipate
dei nostri amici primati, per esempio è errato il concetto per cui il capo debba
obbligatoriamente essere maschio. Approfondiamo senza preconcetti.

Il grande etologo e primatologo di origini olandesi Fransiscus Bernardus
Maria Frans de Waal ( 's-Hertogenbosch, 1948) insegna oggi Psicologia presso
l’università statunitense di Atlanta, continuando a dedicare la propria ricerca
allo studio dei primati, il nostro stesso ordine di mammiferi placentati,
soprattutto l’etologia sociale degli scimpanzé (aggressivi e guidati dai
maschi) e dei bonobo (pacifici e dominati dalle femmine). Qui mostra con
competenza e chiarezza che la biologia non avalla automaticamente i
tradizionali ruoli di genere presenti nelle società umane. Gli altri primati ci
fanno da specchio permettendoci di osservare i generi maschili e femminili
sotto una luce diversa. Non sono modelli da emulare, non ci sono regole
assolute ed eccezioni relative. Per esempio, le due specie di grandi
antropomorfe citate sono caratterizzate da rapporti tra i sessi
(comportamenti e sentimenti) radicalmente diversi (da cui il titolo). Sono
egualmente interessanti per uno scienziato o per un cittadino consapevole e
rivelano (entrambe!) aspetti differenti di noi stessi: abbiamo un poco di ogni
antropomorfa dentro di noi, a cui si sono aggiunti molti milioni di anni di
evoluzione perché emergessero le nostre caratteristiche esclusive.
Un’indagine sulle differenze sessuali tra gli esseri umani e tra i primati non
convalida ideologie o sopraffazioni, tantomeno il sistema vigente, certo
troppo spesso caratterizzato da violenze e maschilismi. Tredici gli
interessantissimi capitoli con le comparazioni animali: i giochi di bambine e
bambini; l’autosocializzazione di genere; crescere senza sorelle; il patriarcato
tra i primati senza esagerazioni; la sorellanza bonobo; i genitali e la bellezza;
i segnali sessuali; il mito della femmina riservata; stupro e omicidio;
differenze tra dominanza e potere; la rivalità e la cooperazione; amorevoli
cure di madri e padri; sesso con lo stesso sesso (gli animali arcobaleno); il
presunto dualismo (mente, cervello e corpo sono una cosa sola). Ricchissima
bibliografia e utile indice analitico.

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