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Porto Recanati. Focus sulle politiche di integrazione

Fonte internet

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La nostra idea di integrazione ha come base un fondamento essenziale: “l’ascensore sociale”.

Lo scopo è quello di investire sui giovani e farli diventare il “booster” per l’integrazione.

Pensiamo che solo limitando la dispersione scolastica e coadiuvando i giovani nell’attività scolastica giornaliera si potrà creare e consolidare una comunità straniera consapevole. Dalla consapevolezza nasce, poi, l’integrazione.

Da qui deriva l’attività svolta presso le casette SAE come estensione della ludoteca “La tenda”, dove la cooperativa “Il Faro” assiste i ragazzi nel doposcuola. Questa iniziativa è stata avviata a dicembre 2021 e proseguirà nel corso dell’anno.

Di pari passo è l’idea di creare un CAG nei pressi dell’Hotel house, il cui scopo non è quello di ghettizzare i giovani, bensì fornire un centro culturale dove potersi esprimere, imparare, formarsi e soprattutto permettere la frequentazione a coloro i quali hanno più difficoltà nello spostarsi. Avere un CAG nei pressi del palazzone, inoltre, aumenta quella che è la fiducia dei genitori nei confronti degli operatori e alimenta un’ulteriore apertura al dialogo. Un esempio calzante è la ludoteca che attualmente si svolge nelle sale della biblioteca comunale. Quest’ultima nasceva proprio nella struttura comunale dell’House e per esigenze tecniche le è stata poi assegnata una diversa ubicazione.

Gli operatori della ludoteca “La tenda”, una volta consolidatasi nella realtà del palazzone, sono riusciti a creare un rapporto di fiducia con i genitori che ora si mantiene fisso e stabile. Il centro trasferito presso la Biblioteca “A. Moroni” rappresenta ora un motore integrativo molto potente in quanto la frequentazione non è più limitata ai giovani dell’Hotel house bensì a tutta la cittadinanza ed è auspicabile un aumento della partecipazione una volta venute meno le restrizioni COVID-19.

L’integrazione e la coesione sociale non sono fenomeni che si realizzano con un colpo di bacchetta magica, siamo ben consapevoli che ci vorrà del tempo. La divisione che ormai si perpetua da decenni non è sicuramente sanabile nel giro di pochi mesi ma attraverso un programma costante di formazione dei giovani: lo ribadiamo ancora una volta che solo investendo sui giovani, sui loro percorsi formativi e lavorativi si può dare una vera spinta all’integrazione.

Insistere nella polemica della ghettizzazione, com’è accaduto nei social nei giorni scorsi e anche ieri in Consiglio comunale, non è soltanto sterile ma ridondante e demagogico. Manca inoltre di una base fondamentale, ovvero il confronto con i giovani dell’Hotel house e dintorni. Sappiamo benissimo che chi riversa in condizioni di fragilità, che siano per disparità linguistica o economica, ha bisogno di maggior sostegno e supporto rispetto a quello che può essere dato solo ed esclusivamente dalla scuola.

 

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