By Culturainquieta
Vico ha affermato che la storia si ripete all’infinito nelle stesse fasi. Molti degli eventi storici che avevano usato in passato hanno lasciato un segno importante nell’uso del ragionamento umano, questo è memorizzato in un modo, nella memoria.
La memoria è la facoltà psichica attraverso la quale viene conservato e ricordato il passato, alcuni studiosi sull’argomento hanno fatto forti riflessioni sulla memoria storica, sempre alla ricerca di un punto scientifico, reale, vero, tangibile.
La storia vive di memoria, dal passato continuo segnato dall’esperienza umana, lasciando segni come i piedi bagnati, lo storico è colui che sviluppa il risultato di quel percorso, lo indaga e lo descrive dal suo tempo, dal suo spazio e dal suo luogo.
La psicosi che stiamo vivendo in questi giorni con l’espansione del “coronavirus” non è nuova. La storia si ripete ancora una volta per lasciarci con una lezione che possiamo trascurare.
L’influenza spagnola ha ucciso oltre 40 milioni di persone in tutto il mondo tra il 1918 e il 1920. Il numero esatto della pandemia considerata la più devastante della storia non è noto. Un secolo dopo non si sa ancora quale fosse l’origine di questa epidemia che non comprendeva i confini o le classi sociali.
Questa influenza è stata osservata per la prima volta in Europa, negli Stati Uniti e in alcune parti dell’Asia, prima di diffondersi rapidamente in tutto il mondo. A quel tempo, non esistevano farmaci o vaccini efficaci per il trattamento di questa mortale influenza. Ai cittadini è stato ordinato di indossare maschere, scuole, teatri e attività commerciali sono stati chiusi e i corpi sono stati accatastati in obitori di fortuna prima che il virus concludesse la sua micidiale marcia globale.
Perché “spagnolo”? Secondo Mashable, leggendo i giornali del 1918, la Spagna fu particolarmente colpita dal virus. Al contrario: il 1918 fu l’ultimo anno della prima guerra mondiale e, nel tentativo di mantenere il morale, gli Stati Uniti, la Gran Bretagna, la Francia e la Germania soppressero le notizie giornalistiche sulla malattia. La Spagna neutrale, senza la morale della guerra da mantenere, non censurò i suoi giornali; poi, per il resto del mondo, l’influenza sembrava particolarmente virulenta in Spagna.
11
Invia un commento