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Dialoghi in corso. Mussolini l’uomo dell’anno?

Fonte Internet

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di Ylenia Gironella

“È molto più vivo lui dei nostri politicanti”. Con un editoriale provocatorio di Marcello Veneziani, Il Tempo introduce l’ennesimo titolo choc sparato in prima pagina. Per il quotidiano romano diretto da Gian Marco Chiocci è infatti Benito Mussolini “l’uomo dell’anno”, “riesumato”, si legge nell’occhiello, da partiti e media “per coprire il loro nulla” attraverso “legge Fiano, caccia ai siti web, monumenti da abbattere, bagnini linciati, cimiteri off limits”.

Fa specie che l’ordine dei giornalisti su questa prima pagina non abbia nulla da dire. Mussolini, lo stesso che la libertà di stampa l’ha cancellata con le leggi fasciste emanate tra il 1925 e il 1926. Libertà di espressione non significa apologia di fascismo: etica e regole professionali per il direttore de Il Tempo evidentemente sono uguali a zero.

Il Tempo continua a rivendicare le sue simpatie mussoliniane e a mostrare una sbronza triste per il fascismo che fu. Non dire una parola significa sdoganare i fascismo di gruppi eversivi come Casa Pound e Forza Nuova. Una forza che é favorita dalle politiche padronali del centro sinistra. Le leggi di precarizzazione del lavoro, l’arroganza e violenza del potere, la politica degli scandali impuniti e del voto di scambio,  quella delle banche fallite, degli appalti truccati, dei concorsi truccati, degli appalti CONSIP, della riforma Fornero, del voto per Minzolini e non solo, degli scandali EXPO, dove tutti mangiano e nessuno è mai responsabile, alimenta i rigurgiti neofascisti. In altre parole le politiche portate avanti dal  centro sinistra contro le masse stimolano il rafforzamento delle destre. È quindi questa politica fatta per gli interessi di poche famiglie, che fa sentire i proletari frustrati, presi in giro. Questo è il vero motivo per cui si Erodono gli spazi di democrazia flrmsle, Forza Nuova e Casa Pound, e gli altri rigurgiti reazionari ne sono quindi le conseguenze e non la causa.

Bisogna costruire una politica dei molti per i molti, dove al centro vi siano i problemi delle masse sfruttate e oppresse.

Come sviluppare gli anticorpi contro il neofascismo, soprattutto per proteggere dal pericolo le giovani generazioni? “Va riconosciuto l’orrore del passato, dobbiamo conoscerlo prima ancora di riconoscerlo. Questa è una lunga strada, ma è l’unica da percorrere, altrimenti non saremo mai al sicuro dal virus fascista”. Questa è l’opinione espressa in un’intervista a da Marco De Nicolò, professore di storia contemporanea presso l’Università degli Studi di Cassino. Non basta. Bisogna dare all’unico soggetto che il fascismo può sconfiggerlo, la classe operaia, uno strumento politico per combatterlo efficacemente.

In Italia la situazione attorno all’avanzata delle destre e del fascismo è di emergenza. Le sempre più frequenti e popolate manifestazioni “di commemorazione” fascista, le crescenti tensioni contro le minoranze etniche (come gli scontri per le case popolari a Roma) ne sono un esempio. Chi prende parte a questi eventi, chi ordina il mousepad del duce non scherza. Non è un gioco, non è una goliardata e soprattutto non è più un’espressione minoritaria com’era negli anni prima del berlusconismo. È un’emergenza e va affrontata, ma a partire dai lavoratori in lotta e su una loro prospettiva alternativa di società.

Senza eliminare la proprietà privata il fascismo non può essere cancellato.

 

Ylenia Gironella

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