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Porto Recanati. Upp e il caso nomine farmacia comunale.

Da internet. andrea-dezi

Da internet. andrea-dezi

 

Riceviamo il seguente comunicato stampa dal movimento Uniti per Porto Recanati che pubblichiamo.

TU QUOQUE?
Istintivamente, al comunicato del nuovo presidente della Farmacia comunale in pectore, Andrea Dezi, risponderemmo con una sonora risata, ma poiché siamo persone serie, seriamente sentiamo il dovere di rispondere.

A partire dalla rilevanza attribuita al curriculum vitae, sulla base del quale, a suo dire, sarebbe ricaduta la scelta e la piena fiducia del primo cittadino. Quello che ci preme ancora una volta puntualizzare è la libera interpretazione della norma da parte del Sindaco, grazie alla quale non è stata avviata alcuna evidenza pubblica, nessun bando o comunicazione ai quali avrebbero potuto rispondere, se ne avessero avuto la possibilità, cittadini e professionisti interessati a mettere vere competenze al servizio della Farmacia comunale di Porto Recanati; magari dotati di una laurea, titolo che Dezi non ha conseguito.

E’ già pronta una richiesta di accesso agli atti per conoscere come è avvenuta la raccolta dei curriculum vitae e quanti ne sono arrivati sulla scrivania di Mozzicafreddo.

Dezi, poi, continua asserendo come “la maggior parte degli esponenti di Upp abbiano sfruttato il PD a seconda della convenienza del momento per poi voltargli le spalle, servendosi dell’appoggio di molti ex iscritti al partito”.

“Tu quoque?” Direbbe Giulio Cesare.

Tale affermazione arriva dal marito di una ex dirigente in carriera, che, folgorato dal sacro fuoco della politica nel 2014, dopo essere stato già allora vicino a una candidatura con la lista di Rosalba Ubaldi, si presenta con quella guidata dalla Montali, di cui diventa Assessore fino alla ben nota caduta dal notaio da egli stesso firmata, per poi infine arrivare in quella che da due anni considerava la sua casa politica locale più affine, la lista “Insieme alla gente” dove, guarda caso, era candidato il cognato, anche lui nel frattempo folgorato dallo stesso – familiare – fuoco.

Di fronte a tanta disinvoltura consigliamo, se ne dispone, un po’ di pudore.

Oltre alle scuse nei confronti di persone che tanto hanno dato al Partito Democratico e niente hanno preso – anche perché niente è dovuto a chi fa davvero politica per servizio nei confronti della collettività – chiediamo a Dezi di ricordarci in che modo lo abbiano sfruttato o cosa ci abbiano guadagnato: lui sicuramente l’esperienza per sapere come si conquistano poltrone.

 

Uniti per Porto Recanati

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