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Le richieste di Italia Nostra dopo il referendum.

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cittadini italiani hanno respinto il tentativo di inserire nella nostra Carta Costituzionale i principidello “Sblocca Italia” che imponeva – e tutt’ora impone – la centralizzazione delle scelte inerentil’ambiente con la “esclusione totale della partecipazione democratica dal basso nel processodecisionale in tema di infrastrutture, grandi opere, concessioni edilizie, sfruttamento delle risorsenaturali ed energetiche dell’Italia”.La volontà espressa dagli Italiani impone, a nostro parere, alcune chiare conseguenze perl’immediato futuro quali il ritiro del decreto “Sblocca Italia”, l’applicazione dei criteri di trasparenzae partecipazione democratica richiesti dalla Comunità Europea finora spesso ignorati nel nostroPaese, l’adozione del principio di “precauzione” nelle scelte che interessano l’ambiente e la salute,l’applicazione degli articoli della Costituzione quali gli artt. 41,42,43 per garantire la funzionesociale della iniziativa privata quando essa va ad incidere sui nostri beni culturali ed ambientali.Anche nelle Marche i cittadini si sono espressi contro la centralizzazione e noi, comerappresentanti di una parte di essi, chiediamo che il governo regionale in relazione ad una correttafruizione dei beni ambientali e culturali1. blocchi la possibilità di realizzare sulle zone terremotate del nostro Appennino ilmetanodotto Brindisi Minerbio2. trovi una alternativa alla realizzazione di un inceneritore, imposta dal Governonazionale, approvando un nuovo piano rifiuti che faccia “mancare” ancor di più irifiuti da bruciare, riciclandoli e recuperandoli (rifiuti zero)3. riprenda la procedura di approvazione della nostra proposta di legge di iniziativapopolare sulla gestione del territorio bloccando il consumo di suolo.4. impegni prioritariamente le proprie risorse nelle politiche direcupero/riassetto/prevenzione/ricostruzione dei territori dagli eventi sismici edidrogeologici di lungo termine;5. tenga conto della volontà dei cittadini interessati agli eventi sismici a ritornare adabitare le proprie case quanto prima, insieme ai beni culturali identitari dello spiritodei propri luoghi.Chiediamo infine e comunque che ogni volta che si debbano prendere decisioni che riguardano ibeni culturali ed ambientali dei nostri territori, si favoriscano l’informazione e la partecipazionedemocratica dei cittadini, rispettandone la volontà.

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