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settembre 2016
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Dialetto in pillole – 61. Parole loretane con la T

Un po’ di voci loretane e modi di dire collegati, presenti nel glossario “Parlà loretano” (1994), di Augusto Castellani. Li ripropongo così come li ha scritti lui, magistrale interprete del dialetto della “felix civitas lauretana”; di mio ci sono solo alcune osservazioni sull’etimologia e i riferimenti letterari. Questa è una selezione; Castellani, di vocaboli, ne ha registrati assai di più e pertanto invito il curioso a procurarsi il suo volumetto. PENULTIMO INVIO.

ABBREVIAZIONI

accr. = accrescitivo / am. = americano / ant. = antico / ar. = arabo / arc. = arcaico / celt. = celtico / cfr. = confrontare / dim. = diminutivo / ebr. = ebraico / eccl. = ecclesiastico / em. = emiliano / euf = eufemismo / f. = femminile / fr. = francese / franc. = francone / germ. = germanico / got. = gotico / gr. = greco / incr. = incrocio / it. = italiano / lat. = latino / long. = longobardo / lomb. = lombardo / march. = marchigiano / med. = medievale / mer. = meridionale / mil. = milanese / mod. = moderno / nap. = napoletano / onom. = onomatopeica / p.e. = per esempio / part. = participio / pers. = persiano / pop. = popolare / pref. = prefisso / pron. = pronome, pronominale / prov. = provenzale / rom. = romanesco / romagn. = romagnolo / sett. = settentrionale / sin. = sinonimo / sost. = sostantivo / sp. = spagnolo / suff. = suffisso / t. = tardo / ted. = tedesco / tosc. = toscano / um. = umbro / v. = verbo / ven. = veneto / volg. = volgare

SUONI più importanti: s indica s dolce di rosas indica s aspra di sole / é, ó hanno pronuncia chiusa (italiano: védi, fióre) mentre è, ò hanno pronuncia aperta (italiano cièlo, pòrta)

 

taccà’quànno tàcca a parlà’ nun la fenìsce più; quando comincia a discorrere, non la finisce mai; radice celt.-germanica tàc, fermare, aderire.

tàcchimàncu pe’ i tàcchi, nemmeno per sogno, manco a morire; dall’espressione alzare il tacco, cioè andare con Dio, morire, attestato nell’antico marchigiano; anche qui la radice germ. tàc nel senso di attaccare (un rialzo alla scarpa per formare il tacco).

taccó’se ‘ndàva à bàtte’ per dô taccó’, andavamo a trebbiare per un po’ di pasta fatta in casa, con acqua e farina, senza uova; la pasta stesa col mattarello veniva intaccata (da cui tacconi > taccó’) formando dei piccoli quadrati; got. taikn, tacca.

Una mensola

Voce ‘TAGERA , mensola – sito designandmore.it

‘tagèrai bicchierì’ de la ‘tagèra, i bicchierini che sono disposti sulla mensola, forse quelli migliori da mettere in mostra; fr. étagère, scansia, mensola < lat. pop. stàticum dal lat. stàtio, tenersi in piedi.

tàja‘na tàja de fìghi, parte del fico che emette radici per formare un’altra pianta; lat. tàlea.

tajà’ci ha ‘na léngua che tàja e cùge, è di lingua fin troppo lunga; l’uso dei verbi tagliare e cucire è addebitabile all’espressione ritagliare i panni addosso a qualcuno, cioè confezionare chiacchiere ad hoc contro una persona; lat. taliàre.

tajèreme so’ fàtta un tajère, mi sono fatta un tailleur (fr).

tanféttosènto un tanfétto, sento un odoraccio; long. thampf, maleodore, con suff. dim.

tantigà’e nun me tantigà’!, non importunarmi; cfr. tantulà’ a Numana e Jesi e tantolà’ a Osimo Stazione (perseguitare, istigare); tàntula, utensile usato per esplorare, tastare, saggiare, con conseguente fastidio in chi subisce l’azione; a Loreto è forse un incrocio tàntula e istigare; una spiegazione più probabile viene dal rom. tinticà’, incr. di liticà’ e solleticà’: co’ tutto che a sta qui de carnovale – me ce tintichi; – a dittela papale – me ce ritrovo bene e allegramente (Gigi Zanazzo, XX sec., Sogni).

taràntulete smòvi tùtta che pàre che ci hai le taràntule, sei tutta agitata, manco avessi le tarantole addosso; da Taranto, zona dove quei grossi ragni dal morso doloroso, sono molto presenti.

tégatéga de fàva, baccello della fava; lat. thèca, involucro.

tégne’nun me fa’ parlà’ che te tégno, se mi spingi a parlare sarà peggio per te (ti tingo, nel senso di ti sporco, le mie parole lasceranno il segno) – sî più ténta te del caldàro, sei più tinta di nero tu del caldaio, più sporca (anche sul piano morale); lat. tìngere.

tempèrala tempèra de i cavallétti, la pioggia che scende quando il grano è stato accumulato nell’aia; costruito su tempo/temporale, con suff. peggiorativo; lat. tèmpus-tèmporis.

tèstatèsta de ràpa, de cavolo (volg.-pop:de càzzo), stupido, incapace, scemo – méttete nte la tèsta, convinciti – lèvetelo da la tèsta, non pensarci proprio; lat. tèsta.

testamèntoci ha un testamènto!, ha una grossa testa, ironico; lat. testamèntum.

tétti‘ndu’ vai, pe’ i tétti?, non hai scampo, dove pensi di salvarti?; al Porto si dice: ‘ndu ‘aghi, pî còppi?; lat. tèctum.

‘ticchéttafra de nó’ c’è un po’ de ‘ticchétta, non andiamo molto d’accordo, i nostri rapporti sono improntati solo all’etichetta; sp. etiqueta. Il termine è adoperato anche in relazione al gioco di carte del Truco, conosciuto a Loreto, dove l’etichetta è rigida.

tìcchioci ha un tìcchio nervóso, ha un tic nervoso; voce onom. tic.

tiené’nun tiène céce, non riesce a mantenere il segreto, è incapace di tenere la bocca chiusa anche se vi avesse solo un cece; lat. tenére.

tìgnaci ha la tìgna ncarnìta, l’ostinazione è come un tutt’uno con lui – nun se pàrlene pe’ ‘na tignàta, non si parlano perché si sono messi di punta, sono troppo orgogliosi; lat. tìnea, tìnia, tarlo duro da espellere.

tincà’tincà’ la pulènta nte la bughétta, intingere la polenta nel sugo raccolto in un piccolo buco al centro della spianatora; probabilmente dal lat. tìngere nel senso di bagnare, divenuto tincare > tincà’.

tìppe-tàppefàmu el tìppe-tàppe, si prendeva un rametto di sambuco cui si toglieva l’anima, ci si infilava una pallottolina di stoppa, che si sparava premendo forte con la mano; voce onom.

tirà’me tìra el sàcco, mi scoccia, mi spiace assai – tirà’ d’in su, proprio di chi è raffreddato e ha il naso che gocciola – ci hai el tìra-tìra, c’è qualche cosa che ti tira verso di lei, senti attrazione; lat. volg. tiràre.

Rotelle di liquirizia

Voce TIREMMOLLA – liquirizia – sito mammaperfetta.it

tiremmòlla – magnà’ un tiremmòlla, sorta di liquirizia filiforme ed elastica, che si stira quando si morde e rientra quando la si lascia; composto da tirare e mollare, allentare, lasciare.

tìzzocujó’ che tìzzo!, detto di chi si irrita facilmente, che ha un carattere difficile, ma anche di uno che quando attacca bottone non la smette più; lat. tìtio-ònis < gr. tinthós, caldo, applicabile a chi “prende fuoco”.

tòccosémo un tòcco de sètte, siamo ben sette; spesso riferito a un grosso pezzo di sostanza commestibile: un tòcco de pa’, de càrne etc.. – me dai un tocchétto de càrne?, pezzo piccolo; termine di imprecisata origine germanica, ma si ipotizza anche una derivazione dallo sp. tocón.

toh! e da’ quaprendi e dammi, subito, di cosa fatta all’istante, dammi e prendi (specie se si tratta di un affare, un acquisto); lat. tòllere, prendere, + lat. dàre.

tòrcete tòrcio el còllo cùme a un pulàstro, ti torco il collo come si fa con i polli, minaccia; lat. torquère, volgere, girare.

tòrculote dàgo ‘na turcolàta!, ti do una bella bastonata; lat. tòrculum, torchio, poi ramo robusto e ritorto, per analogia con il perno centrale del torchio.

tòsce’hî vòja a tòsce’!, puoi darti da fare quanto vuoi, ma non mi lascio ingannare da te; lat. tùssis.

tòzzoi bajòcchi, chi je li dàva? El tòzzo!; chi gli dava i quattrini?; il tozzo appare come euf. di altro termine ben intuibile; è anche vocabolo indicante persona o cosa di fantasia, che non esiste e che, perciò, non può intervenire in nessun modo; nel senso di pezzo (tòzzo de pa’): voce sett. tòc incr. con tosc. mozzàre.

‘trabilàreè ‘na ‘trabilàra, detto di persona dall’umore malinconico, anche sgradevole; lat. bìlis àtra, bile nera>fr. atrabile, anche di maniere brusche o che si irrita facilmente.

tra che … – tra che ce n’ho pòghi de nèrvi!, già sono molto nervoso di mio, dunque …(simili: già che …, giusto che …).

tramòla camìgia de tramò a scàcchi, la camicia con trama a scacchi; fr. tramer, sviluppare una trama al telaio (p. e. una camicia pur coton tramé).

trànciffa’ i trànci, essere in fin di vita, ultimi rantoli dell’agonia; lat. transìre, passare, morire, come tagliato a pezzi; fr. trancher, tagliare.

‘trigià’‘ncóra ‘trìgia, ancora dura, tira avanti, è malato ma si difende; costruito su strisciare, trascinarsi con fatica; da striscia, lasciare una striscia a terra.

trìppahî nméso la trìppa nt’ el pa’, hai avuto buona sorte; ar. tarb > fr. ant. tripe.

trìvellì’‘na sèdia, un cacciavìte, ‘na ròta, un trivellì’, attrezzi vari per lavori su legno; il trivellì’ è la trivella, utensile per praticare fori nel legno; lat. volg. terebèlla.

Un totano

Voce TRUFFELLO’ – totano – sito saporedimare.it

truffellócùme se chiàma ‘ssu truffelló?, come si chiama quella pàlla (donna grossa e bassa)?; anche donna di malaffare; è pure l’altro nome del totano, pesce che emette una fluorescenza destinata ad attirare il sesso opposto; forse da trùfa, march. ant., truffa (tipo quella cui ricorre il totano femmina come sopra accennato); da non dimenticare che nella lingua osco-umbra, trufèllu valeva per seppia.

trusumarì’el putàcchio se spòsa cul trusumarì, col potacchio (modo di cottura della carne) ci sta bene il rosmarino; lat. rosmarìnus.

tuccà’te tòcca, tocca a te, è il tuo turno, sei costretto a farlo (anche riferito all’ineluttabilità del morire) – tuccà’ el cùlu a le cegàle, stuzzicare qualcuno; lat. med. toccare.

turlòniasarài Turlònia!, chi credi di essere, Torlonia?, ricca famiglia romana.

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