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agosto 2016
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Dialetto in pillole – 52. Parole loretane con la M (1)

Un po’ di voci loretane e modi di dire collegati, presenti nel glossario “Parlà loretano” (1994), di Augusto Castellani. Li ripropongo così come li ha scritti lui, magistrale interprete del dialetto della “felix civitas lauretana”; di mio ci sono solo alcune osservazioni sull’etimologia e i riferimenti letterari. Questa è una selezione; Castellani, di vocaboli, ne ha registrati assai di più e pertanto invito il curioso a procurarsi il suo volumetto.

 

Augusto nella storia - foto famiglia Castellani

Augusto nella storia – foto famiglia Castellani

 

ABBREVIAZIONI

accr. = accrescitivo / ant. = antico / ar. = arabo / arc. = arcaico / celt. = celtico / cfr. = confrontare / dim. = diminutivo / euf = eufemismo / f. = femminile / fr. = francese / franc. = francone / got. = gotico / gr. = greco / incr. = incrocio / long. = longobardo / it. = italiano / lat. = latino / med. = medievale / mer. = meridionale / mil. = milanese / mod. = moderno / onom. = onomatopeica / pop. = popolare / prov. = provenzale / rom. = romanesco / romagn. = romagnolo / sin. = sinonimo / sp. = spagnolo / suff. = suffisso / t. = tardo / ted. = tedesco / tosc. = toscano / um. = umbro / v. = verbo / ven. = veneto / volg. = volgare

SUONI: s indica s dolce di rosas indica s aspra di sole /

 

ma’me sta a la ma’, mi va bene – èsse’ de ma’, giocare per primo la carta – pijà’ ma’, imporre la propria volontà, impadronirsi della situazione; impratichirsi; lat. mànus.

macèlloè un macèllo, un gran caos, un disastro – c’è un macèllo de ròbba, c’è una gran quantità di roba; lat. macèllum.

madó’ci ha el màle del madó’, è sempre intento a costruire (case) – fa’ dô pàssi nt’un madó’, camminare in modo molto lento; lat. volg. màtta con suff. accr. e sonorizzazione t>d.

giuloè màgiulo màgiulo, è molto tranquillo, mite, mansueto; lat. mànsus, tritato, masticato, quindi ammorbidito; parlando di persona, reso docile.

magnà’magnà’, chi màgna màgna, ma le bevùte che vàga pàre, il detto marca la maggiore rilevanza che viene data al bere rispetto al mangiare, ma può anche voler dire: finché scherziamo va bene, ma quando arriviamo alle cose serie nessuna disparità tra noi; altri: per il mangiare fate come vi pare, ma con il bere regolatevi – chi ci ha màgna, chi nun ci ha diségna, chi ha i soldi mangia, chi non ce li ha fantastica, li può solo disegnare – o màgna ‘sta minèstra o sàlta ‘sta finèstra, non hai scelta, o fai così o niente – chi nun màgna ha magnàto, chi non ha fame vuol dire che è sazio – chi màgna da sólo se stròzza, invito a condividere quel che si ha con gli altri – màgna e mbòzza, mangia e zitto (o bà’, cus’è el fascìsmo?-  màgna e mbòzza!) – se màgni ntel tigàme, quànno te spòsi piòve, riferito a un’antica credenza secondo la quale piove quando sposa una giovane abituata a fare la scarpetta al tegame, segno di qualche cosa che non va per il verso giusto, interpretazione in contrasto con il proverbio: sposa bagnata, sposa fortunata; lat. manducàre > fr. ant. mangier > prov. manjar.

màjase te métti la màja a la svèrza, ‘rìvene i parènti, l’arrivo dei parenti è segnalato dal contrattempo di indossare male la camicia; prov. malha.

maldepénaje dàghi un déto maldepéna, se pìja tùtto el bràccio, se gli dai appena appena un dito, ne approfitta subito e vuole tutto il braccio; composto da male + pena.

malló’sto mpiràto cùme un malló’, lungo palo centrale del pagliaio; termine forse mutuato dal linguaggio marinaro, lat. màlus, palo della nave.

strumenti usati dalla mammana

Voce MAMMANA – strumenti usati dalla mammana – foto wikipedia

mammànaparlate sèmpre de l’ustètrica, de la mammàna quànno ne parlàmo?, detto da un consigliere comunale in seduta consiliare, evidentemente ignaro del termine italiano corrispondente al dialettale mammana (fatto dato per avvenuto in varie località del territorio) – l’ha ffugàto la mammàna, antifrastico, detto di chi è morto molto vecchio; costruito su màmma; cfr. gr. ant. mammaia, nutrice.

màncochi nun ha ‘vùto mai bè’, mànco (màncu) lo spèra, chi non ha avuto mai fortuna o benessere o soldi, nemmeno spera di averli; lat. med. màncus, manchevole.

mandà’màndelo a qul paése, mandalo via, caccialo; lat. mandàre, affidare a qualcuno per l’invio, la consegna; da mànum + dàre, dare in mano.

manì’hî manìto el custùme da bàgno?, hai preparato il costume da bagno?; got. manwjan, preparare>lat. admannàre, mettere in ordine.

mannàggiamannàggia, quésta adè’ nun ce vuléva, per la miseria, ci mancava anche questa!, di evento non atteso, indesiderato, sfortunato; it. arc. mal ne aggia, male ne abbia, di origine mer.

mantègala mantèga maróne, il lucido marrone per le scarpe; sp. manteca, burro, ma anche pomata.

marchéseci ha el marchése, ha le mestruazioni; etimo incerto: un’ipotesi può essere quella relativa all’uso che si aveva, fin da tempi lontani, di stendere i pannolini di stoffa usati per le mestruazioni e poi lavati, tanto che sembravano bandierine per festeggiare l’arrivo di qualche personaggio importante: da qui, evviva!, passa il marchese! (sembra che la parola sia stata usata per la prima volta in questo senso nel 1596); franc. marka, segno di confine; colui che guarda i confini.

marifréscaècco marifrésca che nun se ffa’ i fàtti sua, detto di donna stupida e impicciona, che cerca frésche (qui: guai); il termine giusto dovrebbe essere, però, marifrégna: marìa, come nome femminile generico, perché il più frequente, + frégna; il significato è lo stesso, ma a volte assume anche quello contrario, cioè di donna furba; altra ipotesi: incr. tra marignà’, melanzana (quindi donna sciocca: di uno sciocco si dice anche che è un melancià’) e frésca, come definita sopra (in cerca di guai).

marmazzùcconun me ffa’ pijà’ el marmazzùcco, non irritarmi, non farmi venire i nervi; due le ipotesi: da Mundjuk, nome del padre di Attila, il che spiegherebbe il riferimento alla collera, reso in lat. con mazùchus proveniente dal greco masson incrociato con xulon, grande mazza; oppure da mazùchus + la radice celt. mar, grande,  per la quale si consideri, tra altri esempi, il nome del convento (moutier) fondato nel 372 d. C, da san Martino presso Tours, che era il Marmoutier, grande convento; quindi mar-mazùchus, grande collera.

marmìtoèra giàccio marmìto dal fréddo, era gelato come marmo a causa del freddo; lat. màrmor-màrmoris, reso di marmo.

marògio – Forse il significato attribuibile a questo termine è sciocco, tratto dalla “Raccolta di voci romane e marchiane” di Giuseppantonio Compagnoni (Osimo,. 1768) dove si legge: marrocco = basèo, sciocco, concedendo che marrocco sia stato modificato in marògio dal dialetto loretano.

Pietro Mascagni

Voce MASCAGNA – Pietro Mascagni – foto sito ilcacciatore.com

mascàgnacapéji a la mascàgna, capelli pettinati al modo di Pietro Mascagni, che li portava impomatati e volti all’indietro.

massimetèrne – libretti di massime religiose, venduti dalle bancarole; lat. màxima (sentèntia) + aetèrna.

mastelléttacórsa de la mastellétta, si svolgeva a Montereale il 17 gennaio, festa di sant’Antonio abate; un uomo a cavallo doveva infilare un bastone in un buco praticato in una staggetta di legno appesa ad un secchio sospeso per aria (la mastelletta); il 7 di settembre, invece, durante le feste della Madonna, si svolgeva la corsa del drappo, sempre a Montereale (la corsa si svolge ancora, con squadre formate dai quartieri cittadini); l’uso di porre come premio alle gare equestri un drappo di tessuto prezioso (o pregiato) era in voga in molte città italiane nel medioevo; Dante stesso ricorda la corsa del drappo verde di Verona; gr. t. mastós con suff. dim.

Corsa della Mastelletta, un manifesto del Comune

Voce MASTELLETTA – un manifesto del Comune

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