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giugno 2016
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Partito elettorale e abusivi, la crisi del PD portorecanatese raccontata da uno degli attori principali: Lorenzo Riccetti

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Commissariamento o meno, come volevasi dimostrare, ancora una volta le sorti politiche di Porto Recanati sono state decise nei tavoli della politica “alta” . Non è un segreto che laccordo (di potere e non certo programmatico) PD-UDC, con tanto di ribaltone da destra a sinistra dell'allora sindaca Ubaldi, sulla base del modello  "Macerata", venne proposto ai 5 consiglieri di UPP (allora in minoranza) già nel 2011. A sponsorizzarlo fu l'allora segretario regionale Ucchielli e la consigliera Giannini, che su quel  piatto, avevano messo il sostegno dell'UDC alla candidatura di Silenzi a sindaco di Civitanova. Una specie di gioco dei 4 cantoni.  In 4 su 5  pronunciammo un NO convinto, il piano saltò e la Ubaldi continuo a governare col centrodestra in Comune e col centrosinistra in Provincia e in Regione. Non mi stupirei affatto se un copione  del genere fosse  stato rimesso in scena nella più recente tornata elettorale. Il peso politico pressoché nullo del PD all'esito delle elezioni 2014 (sindaco di area socialista e vicesindaco dissidente) una Montali spigolosa e ingovernabile (soprattutto sulle questioni Burchio e riassetto degli uffici) e poco incline alla deferenza, potrebbe aver fatto venire voglia a più duno di accettare il patto scellerato con  l’ UDC: far cadere la Montali per ritentare la strada dell’agognato compromesso “storico”. Qualcosa poi deve essere andato storto dalle parti di via S.G.Bosco, nella generale frammentazione qualcuno, o forse entrambi, deve aver pensato di potercela fare da solo. Durante il finto corteggiamento, con ambedue le forze intente a trattare su due tavoli contemporaneamente, il PD staccava pezzi alla vecchia maggioranza  nel mentre unammiccante  UDC faceva campagna acquisti fra i giovani dirigenti rampanti con casacca  PD.  Sopra, a fare il tifo per l'uno o per l'altra, le vecchie bande di fazioni che compongono ciò che rimane di movimenti democratici e di opinione  che non hanno più principi nè valori da difendere. Rigassificatori, Burchi, auto in fiamme, salute dei cittadini in vendita, un mare di merda, la meritocrazia ma chissenefrega, pecunia non olet! moderni Razzi e Scillipoti nascono in ogni dove, tutti singolarmente alla ricerca della formula magica  per pepetuare il proprio potere; si sta formalmente in una squadra, ma ognuno gioca per sè, è un tutti contro tutti, e se va bene ti sistemi pure. Il finale, quanto meno per il futuro prossimo di Porto Recanati è qualcosa di già conosciuto, per il resto leggo in giro qualche saggia autocritica e parecchie riflessioni dettate dalla rabbia e dallo spirito di rivendica di chi, per questo giro, non ha avuto una stanza nellalbergo della politica.

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