Porto Recanati a Cuore e Uniti per Porto Recanati, le due vere civiche , si pungolano a vicenda: la scintilla è una registrazione della manifestazione della presentazione della lista di Pac contenente delle dichiarazioni di Rovazzani, capolista, che attacca gli ex amministratori presenti nella lista di Uniti per Porto Recanati.
Per i futuri candidati sindaci a Porto Recanati, si registrano le prime schermaglie con qualche “pungolatura” e con affilate precisazioni.
Riceviamo e pubblichiamo una nota del movimento Uniti per Porto Recanati.
Grazie all’audio della presentazione della lista Porto Recanati a cuore messo a disposizione dal blog “L’Argano”, abbiamo appreso con sorpresa che proprio chi aveva auspicato una campagna elettorale dai toni pacati, è stato invece colui che si è lasciato andare ad affermazioni al limite del denigratorio e contraddittorie rispetto al proprio passato politico.
Ad esse, per correttezza di informazione e per rispetto dei cittadini chiamati alle urne, pensiamo si debba rispondere.
Il fatto di non essersi presentato alle amministrative del 2014 e di non aver mai preso posizioni nette sulle maggiori problematiche riguardanti la città, non può restituire ad Alessandro Rovazzani la verginità politica tanto sbandierata.
Rovazzani definisce “scandaloso” (citiamo testualmente) il riproporsi degli ex amministratori di Uniti per Porto Recanati alle elezioni, attribuendo ad alcuni di noi la responsabilità degli strascichi legali, tra i quali l’indennizzo del marciapiede realizzato sulla collina del Burchio.
Riteniamo sia doveroso per un’Amministrazione opporsi all’approvazione di delibere illegittime, che tengono conto degli “interessi di chi costruisce in maniera maggiore dei gravissimi e negativi impatti sul delicato equilibrio del territorio”, anche a rischio di un minimo indennizzo.
Lui avrebbe fatto il contrario, forse.
La nostra coerenza e i nostri principi sono la garanzia che non ci venderemo agli interessi particolari e che, se come sembra, la partita Burchio non può ancora dirsi chiusa, non la baratteremo per un marciapiede voluto da chi Rovazzani ha affiancato al governo della città e, a quanto ci risulta, sostenuto nell’ultima tornata elettorale.
A Rovazzani fa gioco omettere di aver lavorato per mesi ad un bando per la gestione del servizio di illuminazione pubblica di durata di un quarto di secolo, che grava sul nostro bilancio per oltre mezzo milione di euro l’anno, solo per essersi dimesso quattro settimane prima della pubblicazione dello stesso; far finta di non sapere che mentre era assessore ai Lavori pubblici una parte della zona Peep non veniva collettata in pubblica fognatura, ma su fossi a cielo aperto; di aver speso 90 mila euro per la manutenzione straordinaria di un ponte, quello “della Barchetta”, pericoloso e non a norma, che si poteva rifare spendendo poco di più.
La sua politica si basa da sempre sul paradigma del “forse, ma, se, probabilmente”, di cui l’esempio emblematico è la sua posizione in merito al mercato settimanale cittadino.
Buttare fango sugli altri è molto facile, parlare dei propri progetti, come noi abbiamo scelto di fare, è un po’ più impegnativo.
Uniti per Porto Recanati
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