La morte di Mia. Cordoglio in città
Ha destato notevole impressione a Porto Recanati la morte della cantante Mia Martini (Domenica Bertè) di cui sono in molti ad avere memoria poiché il padre è vissuto qui per parecchi anni, con la famiglia, insegnando lettere alle scuole medie. Negli archivi della scuola elementare abbiamo trovato le note caratteristiche dell’alunna Bertè, firmate dalla sua insegnante: vi si legge di una ragazzina dal carattere a volte un po’ troppo vivace, ma con un profitto assai soddisfacente, specie in disegno. Anche i vecchi compagni di classe conservano di lei un ottimo ricordo.
(riferimento: Lino Palanca, Corriere Adriatico del 16 maggio 1995)
Negli anni ’50, Mia Martini, classe ’47, abitò con i genitori e le tre sorelle prima in piazza Carradori e poi in via Leopardi. Il padre Giuseppe, dopo l’insegnamento nella scuola media di Porto Recanati, fu preside di un liceo di Ancona. A Porto Recanati era conosciuto anche come esponente del partito socialista.
Un Giro di gioia
La carovana del Giro d’Italia ha lasciato Porto Recanati nella mattinata di ieri. Molta la gente intervenuta a veder partire i corridori, destinazione Tortoreto. Rominger e & hanno preso il via dalla piazza dell’Eurovillage, poi hanno percorso il lungomare per deviare verso corso Matteotti all’altezza di piazza Brancondi e quindi sfilare per la principale arteria cittadina tutta vestita di fiori per l’occasione; hanno imboccato viale Europa, il sottopasso di via D’Acquisto e da lì la statale 16. È dunque finita l’avventura del Giro qui da noi: sono stati due giorni di intensa attività, ricchi di iniziative di ogni genere, in cui Porto Recanati è stata al centro dell’attenzione dell’intera nazione sportiva… Tra i benefici del Giro d’Italia va annoverata l’inaugurazione dell’auditorium Medi. È davvero una bella sala, che qui mancava da sempre per organizzare degnamente incontri, conferenze e, comunque, momenti di aggregazione. Il debutto dell’auditorium è avvenuto martedì scorso con il benvenuto del sindaco alla stampa nazionale ed estera al seguito del giro. Complice, il brodetto. Dopo i discorsi e le cerimonie del caso, infatti, i presenti sono scesi al piano di sotto per vuotare i piatti dettati dal mago Lorenzo Gaetini. Coro di lodi, fino a diventare una marcia trionfale. Le ha cantate, per esempio, Dino Zandegù: “Adesso ho un motivo specifico per tornare a Porto Recanati”, ha detto… Felice stupore di alcuni giornalisti francesi: “parole d’honneur: c’est mieux que la bouillabaisse (zuppa di pesce marsigliese)” e poi di altri loro colleghi, belgi e italiani, tutti sulla stessa lunghezza d’onda …
La cronaca segnalò pure l’incursione della cantante Mietta, al seguito del Giro, nell’ospizio Rosina Gervasi; una visita gradita, un’ora diversa dalle altre per gli anziani ospiti, in compagnia della giovane artista.
(riferimento: Lino Palanca, Corriere Adriatico del 18 maggio 1995)
Mengoni al vertice del calcio
Il prossimo presidente della società sportiva calcio di Porto Recanati sarà Fred Mengoni, impresario di origine osimana, molto noto per la sua posizione preminente nel ciclismo statunitense, protagonista a Porto Recanati di un lungo braccio di ferro con comune e soprintendenza competente per la vicenda dell’immobile di piazza Brancondi, il palazzaccio.
Il nome di Mengoni, che circolava da qualche giorno negli ambienti bene informati sulle questioni sportive locali, è stato fatto da Giovanni Rovazzani in modo ufficiale nel corso dell’assemblea dei soci: Rovazzani ha parlato a nome del presidente uscente, Giorgio Cappelletti, assente per motivi famigliari. È la prima volta che un fatto simile accade nei 76 anni di vita della Porto Recanati calcio: fino ad ora, infatti, le sorti del pallone arancione erano sempre state sorrette e gestite da gente di qui, tra mille sacrifici e rinunce, ma anche con grosse soddisfazioni.
Adesso arriva Mengoni e l’assetto societario, nella sostanza, subirà certo notevoli cambiamenti. Due gli obiettivi, ambiziosi per quanto in linea con la tradizione locale, enunciati da Silvano Pierucci intervenuto a nome di Mengoni e suo: vincere il prossimo campionato di prima categoria e dare vigore e continuità al vivaio giovanile. Mengoni, sempre secondo le dichiarazioni di Pierucci, non intende accampare pretese che sminuiscano il potere decisionale dell’assemblea dei soci, sempre libera di decidere a tempo debito se confermargli la sua fiducia o meno. Però le prospettive che si aprono con l’ingresso dell’italo-americano (molto colpito, ha insistito Pierucci, da un servizio apparso nel “Corriere Adriatico” sulla decadenza del calcio a Porto Recanati) sono certo di largo respiro considerando pure che è stata confermata la sponsorizzazione da parte della direzione del Malibù (Bonanni-Ascani). L’assemblea pur tra qualche timore comprensibile ogni volta che si affronta qualcosa di veramente nuovo, ha accettato all’unanimità la proposta di Mengoni il quale, con Pierucci e altri sedici consiglieri avrà da oggi in mano i destini della società…
Mengoni lasciò la carica un anno dopo. L’obiettivo della promozione non venne raggiunto e l’ambiente non era forse pronto, come lo sarà diversi anni dopo, a un tipo di gestione manageriale e a polso unico della società.
(riferimento: Lino Palanca, Corriere Adriatico del 23 maggio 1995)
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