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AMARCORD / ATTUALITA’ – 35 È morto il grande artista delle scene Scarfiotti

  (l.p., riferimento Corriere Adriatico del 3 maggio 1994)

Scarfiotti con la celebre statuetta dell'Oscar (foto Wikipedia)

Scarfiotti con la celebre statuetta dell’Oscar (foto Wikipedia)

La notizia della morte di Ferdinando Scarfiotti è stata per tutti una dolorosa sorpresa. L’annuncio è venuto da un manifesto funebre affisso in città, firmato dalla madre Luisa Solari, dal fratello Emanuele, dalla sorella Giovanna nonché dal marito e dai figli di quest’ultima, Pino De Vergottini, Emanuele e Nicolò. Di Ferdinando l’immagine che si conserva è quella dell’uomo distinto e di bell’aspetto, tratto cordiale; il tutto, però, come dietro a un velo. Rare infatti le sue apparizioni a Porto Recanati; si sapeva della sua vita negli Stati Uniti, del suo lavoro nel cinema e poco altro. Fino alla notte degli Oscar nel marzo ’88, quando le telecamere delle tv di tutto il mondo hanno inquadrato il suo sorriso e la statuetta sollevata con la mano destra, immagine del successo ai vertici della decima musa. Figlio di Luisa Solari e Paolo Scarfiotti, era nato a Potenza Picena nel 1941. Le scuole elementari le ha frequentate a Porto Recanati. Dopo gli studi liceali si è iscritto alla facoltà di architettura di Roma, ma il fascino del cinema e di Luchino Visconti lo hanno catturato. Con il grande regista ha firmato le scene di molte opere liriche; in teatro si è misurato con Brecht e Anhouil. Molti film con i più grandi registi di tutto il mondo.

Una scena del film "L'ultimo imperatore" (foto dvdessential.it)

Una scena del film “L’ultimo imperatore” (foto dvdessential.it)

E poi l’incoronazione a re degli scenografi, con l’Oscar per “L’ultimo imperatore” del suo amico Bertolucci: “Per ottenere il successo ho faticato tutta la vita”, dichiarò all’indomani del trionfo. Quello dell’attaccamento al proprio lavoro è un vizio di famiglia: lui, l’ultimo imperatore delle scene, non ha fatto eccezione. Lo si sa bene qui, dove gli Scarfiotti hanno costruito un pezzo straordinariamente importante della storia locale da quando, nel 1907, l’avvocato Lodovico diede vita alla fabbrica di cemento (era stato in precedenza per nove anni presidente della Fiat, il primo). Di lì è passato anche l’altro Lodovico, indimenticato campione automobilistico, morto nel 1968 nel circuito tedesco del Nurburgring.

 

Ferdinando Scarfiotti morì il primo maggio 1994, all’età di 53 anni, nella sua villa di Los Angeles. La notizia della morte venne pubblicata in Italia il 3 maggio causa la giornata festiva del 1 maggio, quando le redazioni sono chiuse.

Gianni Basso (foto ambrosiabrassband.com)

Gianni Basso (foto ambrosiabrassband.com)

Un ricordo personale. Estate del ’75, sul palco dell’Arena Gigli sono di scena Gianni Basso e il suo complesso. A un certo punto il sassofonista astigiano si ferma e chiede: “Where is Gerry?”.

Tutti stupefatti mentre lui continuava a porre la stessa domanda. Dopo un po’ si vede alzarsi da una sedia un uomo alto, sul biondo e con leggera barbetta che si avvia dinoccolato verso il palco. Era Gerry Mulligan, che si trovava ospite di Ferdinando nella villa Scarfiotti di Torrenova.

Suonò con Gianni Basso; da Dio, come gli competeva.

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