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marzo 2016
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Dialetto in pillole (31) “La ‘égghia del mortu”, di Pina Zaccari – scena ultima

Il viatico della Chiesa (foto Fabio Marchetti)

Il viatico della Chiesa (foto Fabio Marchetti)

Peppina, la vedova, si accascia su una sedia, attorniata dalla figlia e dalle vicine in atto di premurosa consolazione. Nel frattempo, di lato, a commento di tutto, la comare Pasqualina conclude con sincero affetto. Il personaggio che ha l’ultima battuta, Ggiggio, è il morto, felice di essere arrivato in paradiso e felice pure di non dover più ascoltare le chiacchiere infinite e micidiali delle donne che hanno fatto la veglia al suo cadavere.

 

PasqualinaRivolta alla vedova. O Peppì …’gnà che te rassegni!…Ce so’  passata ‘ncora iu …Donca ne so calcó’! … La morte ci ha usatu sempre[1], …tu nun sai né la prima né l’ultema!.Te déi fa curaggiu da per te … ‘Na bbotta de “ puretta “ [2] eppo’, quannu la messa è fenita, ‘anne tutti a casa de lora[3] … Invece è meju èsse ‘nvidiati che cumpatiti …Déi rcumenzà da per te,…damme mente … I polsi nnerti[4] ce l’hai …te tiri ssu le maneche più de prima e te daghi da fa’ … notte e giornu … pìi su le stanghe del cariolu e parti… No’ semu ‘bbituate a fa’ i sagrefici… Ce ‘ole un po’ de tempu…  Ma el tempu remedia e guarisce tante robbe …(Breve silenzio) …Tantu …j omi …dàmmene un buccó!… Finché  stànne in maru tuttu ‘a bè …Quannu ‘jènene in tera, oprene la bocca perchè ci hanne fiatu[5] … Lora prima te fanne tribbulà … eppò te lassene i guai e le pasció !… La ‘ita ‘a avanti …o cujona …A la fine … sai cu’ te digu? …….. El peggiu è per lu’ … ch’è ‘ndatu su!!

L'applauso del pubblico (foto Fabio Marchetti)

L’applauso del pubblico (foto Fabio Marchetti)

EPILOGO – Proscenio vuoto e buio

Si sente il colpo improvviso e sordo di un portone richiuso energicamente.

 

Ggiggio –  Ooooh!!   Su’ riatu!!!!!!!!!!!!!!!!

 

Cala il sipario

 

Locandina della commedia

Locandina della commedia

 

Le foto sono di Fabio Marchetti

[1]              La morte è inevitabile.

[2]              Dopo i primi momenti di compassione e solidarietà, ognuno se ne torna a casa e dimentica  tutto.

[3]              L’effetto consolatorio delle condoglianze svanisce presto.

[4]              Spessi, robusti.

[5]              Non sanno quasi mai quel che dicono.

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