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Economia, svegliatevi! Solo i ricchi vivranno a lungo: mentre il PIL cresce, le aspettative di vita per la maggioranza peggiorano

Aspettative di vita

Aspettative di vita

di Francesco Erspamer, professore a Harvard

Negli ultimi trent’anni il PIL americano è raddoppiato. Nello stesso periodo, fa notare un servizio del New York Times, l’aspettativa di vita della donna media è restata pressoché invariata, intorno agli 82-83 anni. Ma quella delle donne povere è crollata da 79 a 75 mentre le ricche sono passate da 83 a 88. In altre parole, un’americana benestante nata nel 1920 viveva quattro anni in più di una miserabile; una nata nel 1950, tredici anni in più. Ancora più impressionante l’aumento della longevità dei ricchi di sesso maschile: da 79 a 87 anni, mente i poveri sono fermi intorno ai 74. Un altro articolo dello stesso giornale, di un paio di mesi fa, riportava l’allarmante statistica che fra i maschi bianchi con reddito medio-basso il tasso di mortalità è salito del 22%.

Cosa significa? Significa che il mito della crescita economica, a cui tutto deve essere sacrificato, ha beneficiato in misura molto ridotta la popolazione nel suo insieme, penalizzato i poveri e clamorosamente avvantaggiato i milionari. A livello di qualità della vita ma anche di salute e di longevità. Questo è il neocapitalismo globalista: un’immensa macchina per produrre denaro e tecnologia che poi vengono usati, invece che per migliorare equamente le condizioni di tutti, per migliorare oscenamente le condizioni di pochi, per di più al prezzo della dilapidazione irreversibile delle risorse naturali e sociali del pianeta e della creazione di infelicità e paura. “Come mai i poveri americani stanno morendo di disperazione”, intitolò in novembre un editoriale del settimanale inglese The Week.

Papa Francesco lo ha detto recentemente e chiaramente nella messa in uno dei sobborghi più squallidi e violenti di Città del Messico, Ecatepec, celebrata davanti a centinaia di migliaia di persone: “No a una società di pochi per pochi”. Ma la gente assiste indifferente a questo scialo e a questa rapina senza precedenti. Quando ero ragazzo la cultura etnocentrica e razzista del tempo dipingeva gli indiani americani come degli ingenui che si erano fatti fregare dai furbi imprenditori anglosassoni: terre, oro e libertà in cambio di perline luccicanti. Quanti italiani stanno cedendo non solo le loro proprietà ma la loro stessa vita agli speculatori stranieri raccomandati da Renzi? e per cosa? Per il loro iPhone quotidiano, per un po’ di spazzatura televisiva, per vacanze su spiagge esotiche dove cercare quella purezza e quella serenità che sarebbero disponibili sulle coste e sui fiumi a pochi chilometri da casa se non si permettesse alle multinazionali di inquinarli per arricchire milionari americani, arabi o cinesi – o italiani con residenza a Londra o in Svizzera.

Svegliatevi. In nome del liberismo il Pd sta distruggendo il nostro sistema sanitario, la nostra scuola, il nostro ambiente, il nostro stile di vita. Quanti anni credete che ci vorranno prima che la forbice dell’ineguaglianza si spalanchi e gli stronzi e stronzetti vivranno il doppio della gente ordinaria? Non solo dei più poveri, con i quali forse vi è difficile identificarvi: ma della classe media, quella che una volta si chiamava borghesia e si credeva il sale della Terra. Svegliatevi. I ricchi di oggi non vogliono tanto e nemmeno di più. Vogliono tutto. Vogliono privarvi della vostra vita per allungare la loro. Come gli dèi egoisti e crudeli di Omero, che per dare senso alla loro immortalità avevano bisogno di nutrirsi della sofferenza umana.

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