La risposta
Nel dialetto di Porto Recanati se ne contano almeno un centinaio. Naturalmente non possiamo elencarle tutte qui; ne diamo solamente qualche esempio, in attesa di suggerimenti:
– atturànte sost. m., poveraccio, che si arrangia assai per vivere, ha poi assunto un senso dispregiativo riferito a persone poco affidabili; SP americano atturante, neologismo popolare, dal nome della ditta inglese Toran, incaricata di installare le tubature dell’acquedotto di Buenos Aires e i cui operai dormivano all’interno dei tubi da collocare non disponendo di altri alloggi.
– cagiàtu agg., calmo, prudente; SP callado (con pronuncia sudamericana g dolce della ll), riservato, discreto, da callar, far silenzio, star zitto, mantenere un segreto. In uso nel gioco di carte del Truco per invitare il compagno a giocare con prudenza.
– canulè, sost. m., canutiglia, frangia di piccoli fili di metallo o altro, ad ornamento di uniformi, stendardi, bandiere, usata anche per l’abbigliamento “normale” (sottana sfrangiata); SP cañutillo, piccolo cannello, da cañuto, tubetto, cannello.
– ciaccarèru sost. m., alle prime armi nel lavoro, inesperto; SP chacarero, vergaro, contadino, dalla parola cilena chacra, terreno coltivato a legumi e ortaggi; venir de la chacra, essere un ignorante, ingenuo, incolto.
– gualìcciu sost. m., filtro d’amore; SP gualicho, talismano, maleficio; dalla lingua degli indios di Patagonia, estremo sud dell’Argentina, i tehuelches, che così chiamavano lo spirito del male.
Abbreviazioni: sost. sostantivo – m. maschile – agg. aggettivo – SP spagnolo
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