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La corruzione è un cancro, ma abbiamo gli anticorpi

di Valentina Santarpia (Corriere.it)

Il capo dello Stato nella Giornata mondiale contro la corruzione: «Gli anticorpi presenti nella società civile hanno il volto di cittadini consapevoli delle loro responsabilità, di funzionari pubblici che assolvono ai loro compiti, di volontari»

«Sconfiggere la corruzione, spezzare le catene della complicità, liberare la vita sociale da questo cancro è possibile. Corruzione, complicità e illegalità non sono fenomeni connaturati alle nostre società. È vero piuttosto che occorre essere attivi in questo campo, che dobbiamo porci obiettivi elevati sul piano della moralità pubblica e del senso civico»: il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della «Giornata mondiale contro la corruzione» indetta dalle Nazioni Unite per promuovere azioni di sensibilizzazione in tutti i Paesi, evidenzia come la corruzione sia «un male che va combattuto tutti insieme». Secondo uno studio di eurobarometro, il 98% delle aziende italiane ritiene che la corruzione sia molto diffusa nel Paese. Un dato record all’interno dell’Unione europea, dove al secondo posto c’è la Grecia con il 96%, terza la Romania (95%), quindi Spagna e Cipro, appaiate al 93%.

Il furto di democrazia

Secondo Mattarella, «la corruzione è un furto di democrazia. Crea sfiducia, inquina le istituzioni, altera ogni principio di equità – prosegue il capo dello Stato -, penalizza il sistema economico, allontana gli investitori e impedisce la valorizzazione dei talenti. L’opacità e il malfunzionamento degli apparati pubblici e di giustizia colpisce ancor di più i poveri e le persone deboli, crea discriminazioni, esclusioni, scarti, distrugge le opportunità di lavoro». Infatti, «sulle pratiche corruttive prosperano le organizzazioni criminali e la mafia, che soffocano le speranze dei giovani».

Gli anticorpi della società civile

Ma «si può e si deve reagire a questa inaccettabile forma di oppressione. Sconfiggere le mafie è alla nostra portata», sottolinea il capo dello Stato, che elenca i «numerosi anticorpi presenti nella società civile», che «hanno il volto di cittadini consapevoli delle loro responsabilità, di donne e uomini coscienti dei propri diritti ma anche dei propri doveri, di funzionari pubblici che assolvono ai loro compiti, di volontari che costruiscono reti di solidarietà e di inclusione sociale». Un altro aiuto prezioso viene dalle «istituzioni, la Magistratura, le forze di polizia», che «dimostrano ogni giorno che i loro anticorpi sono attivi e rendono un servizio prezioso alla comunità». «Quando i meccanismi di controllo, di accertamento e di sanzione funzionano, non vuol dire che ha prevalso lo scandalo, ma vuol dire il contrario- nota Mattarella- che il cancro del malaffare è stato individuato e colpito. La lotta alla corruzione, in particolare nella sua dimensione internazionale – conclude Mattarella -, costituisce, infine, un importante contributo alla causa della pace e della cooperazione tra i popoli».

L’Ocse: «La corruzione è una delle nostre priorità»

Anche Drago Kos, presidente del Gruppo di Lavoro Anti-corruzione dell’Ocse, ha lanciato un appello: «La lotta alla corruzione è una delle principali priorità dell’OCSE» sulla quale sono stati fatti «progressi a livello globale»: tuttavia questo fenomeno «permea e agevola, alcune tra le principali minacce globali del nostro tempo, come il terrorismo, il cambiamento climatico e la crisi dei rifugiati». Di qui l’invito a «una risposta collettiva per sradicare la corruzione», come testimoniano gli incontri in corso in questi giorni presso l’Ocse con l’obiettivo «condividere le pratiche, scambiarsi metodi moderni ed efficaci di indagine e costruire reti solide per una futura collaborazione». Kos annuncia che il gruppo di lavoro dell’OCSE sulla corruzione lancerà ufficialmente un nuovo monitoraggio in occasione di una riunione ministeriale in calendario il 16 marzo 2016.

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